Open/Close Menu Fondation Alain Daniélou

Dialogo Intellettuale - VisioneIl punto di partenza e la fonte di Fondazione Alain Daniélou Dialogo Intellettuale è la visione di Alain Daniélou. Operare in conformità ad essa è il vero e proprio compito di FIND Dialogo Intellettuale ed implica la scoperta di un non-luogo dal quale la tradizione è diversamente pensata, ravvivata ed ampliata. Tale scoperta non è nient’altro che una rivelazione di quanto rende lo spirito di Daniélou così speciale – qualcosa che lo stesso Daniélou non attribuiva alla sua persona, bensì ad una fonte impersonale capace di sprigionarsi nelle modalità più imprevedibili.

La visione di Alain Daniélou è l’articolazione di una filosofia di vita che si basa sulle peculiari intuizioni di uno spirito artistico, sulla conoscenza ed esperienza da lui accumulate in più di vent’anni di immersione nell’India tradizionale, e dal suo profondo interesse per le origini della civiltà europea, che giacciono oramai dimenticate. La sua prospettiva ecologica e il suo rifiuto di ogni opposizione dualistica (spirito e materia, bene e male, alto e basso) erano non soltanto in anticipo rispetto al suo tempo, ma anche determinanti nell’affrontare le principali sfide del nostro mondo post-moderno. Daniélou non concepiva unità senza diversità o armonia senza opposizione. Il suo spirito olistico non era nemico dell’analisi, la sua attitudine religiosa non era separata dall’indagine scientifica, le sue convinzioni tradizionaliste non escludevano i moderni elementi del pensiero, pronti a mettere in questione le strutture obsolete. Nel fare esperienza dell’iniziazione [dīkṣā], l’ha svuotata di tutto il suo contenuto positivo per mostrarne il senso nel risultato di un’esistenza basata sull’amore per la saggezza e sul rifiuto di ogni dogmatismo.

Alain Daniélou ha fatto della sua stessa vita un’opera d’arte e ha trasmesso tutto questo a vari livelli: con la sua abilità di comprensione, costante apertura mentale e raffinata sensibilità. A più di un ventennio dalla morte, deve sottoporsi – come ogni altro pensatore – al giudizio della storia, e la storia giudica innanzitutto in conformità alle esigenze dei nuovi contesti. C’è qualcosa, però, che va oltre la discontinuità del contesto: Daniélou ci ha lasciato un’opera aperta, di ampiezza e intensità impegnative, e parte di questa sfida è trans-storica, nel senso che giunge ad attualizzarsi in ogni nuova situazione, a prescindere dalla distanza del contesto. Ed è proprio il compito di Fondazione Alain Daniélou Dialogo Intellettuale quello di riprendere e realizzare il potenziale di quest’opera aperta.

Oggi il pensiero di Daniélou ci parla a vari livelli: mitologico, religioso, filosofico, artistico, sociopolitico ed ecologico – ogni livello in relazione all’altro. Ci pone al centro di un’avventura trans-culturale, e ci sprona a decifrare delle concrete linee guida nelle tracce che ha lasciato durante la sua vita di musicista, ballerino, filosofo, adepto scivaita e scrittore.

Fondazione Alain Daniélou Dialogo Intellettuale ha una visione di apertura, in relazione a un esercizio che ampli la percezione e raffini la cognizione. Soltanto una profonda consapevolezza di questo esercizio può dare testimonianza di quanto Alain Daniélou definiva come “il divino”. In questo senso, la sua opera aperta può essere ripresa soltanto con un tentativo ben articolato che unisca le diverse sfere dell’esperienza con modalità di conoscenza che sconfiggano la semiotica stagnante del nostro contesto globale. Come Daniélou ha scritto nella sua autobiografia:

La realtà del mondo è multipla e inafferrabile, e solo chi riesce a liberare se stesso dalle diverse forme di dogmatismo può sperare di avvicinare i molti aspetti del divino.