Open/Close Menu Fondation Alain Daniélou

 

Alain Danielou: un pensiero forte tra oriente e Occidente, tra i miti e le musiche del mondo, tra Shiva e Dioniso…

Appuntamento trasmesso alle ore 18.00 sulla piattaforma digitale incontrifestival.it con:

Alessandra Carlotta Pellegrini musicologa, direttore scientifico Fondazione Isabella Scelsi

Riccardo Biadene direttore artistico KAMA Productions

Adriano Ercolani autore, giornalista e scrittore

Luigi Cinque compositore, strumentista, regista, saggista

Il ciclo “Incontri con uomini straordinari: Franco Evangelisti, Alain Danielou, Giacinto Scelsi”,  in collaborazione con la Fondazione Isabella Scelsi e  Hypertext O’rchestra ha l’intento di approfondire, oltre o “a latere” della musicologia di sistema, frammenti e aspetti di tre personaggi del Novecento che, se pur molto diversi tra loro, sono accomunati da una analoga “spiritualità o filosofia esistenziale” che li delinea, allo sguardo lontano, come tre portatori di pensiero critico e articolato  e, in specifico, sul significato in “essere” e le finalità dell’Arte nella cultura d’Occidente EuroAmericano postbellico.

I tre con differenti intonazioni e diverse filosofie mettono in rilievo l’elemento critico di un Occidente che si è smarrito “in itinere” e ricercano il sentiero che avvicina, che conduce nelle prossimità di un “altro inizio”. “In questo smarrito itinerare” ( Umberto Galimberti ), il richiamo al pensiero “aurorale”, presocratico per intenderci, non è in essi una nostalgia arcaicizzante ma costituisce la prima risposta all’accadere dell’Occidente moderno. Se quest’ultimo nelle forme attuali rispetto all’”essere”, la Verità, ha poco da dire, allora, l’attenzione  ai pensatori aurorali ( ma anche alle culture altre cosiddette estraeuropee o a certe frontiere della nuova Fisica delle particelle ) è il compito che attende quanti comprendono che l’Occidente è arrivato a una sua fine. Il richiamo per un nuovo inizio è affidato alla “parola poetica”. Franco Evangelisti, Alain Danielou, Giacinto Scelsi sono attraversati da questo pensiero che poi è un “asset” della filosofia esistenzialista mittleuropea nel secolo breve. I nostri incontri in streaming vedranno la partecipazione di eminenti studiosi ( etnomusicologi, musicologi, musicisti, artisti visivi, compositori ) e insieme esploreremo anche la dimensione biografica dei personaggi in questione, con l’ausilio, appunto, di persone che li hanno conosciuti bene durante la loro vita. (lc)

“…la società era cambiata, non aveva più bisogno d’arte ma di altre cose ecc. È un lungo discorso che molti artisti fanno. Debbo dire – così, tra parentesi – che in fondo avevano ragione, e hanno ragione, se si considera l’arte come era stata considerata fino a quel momento in Occidente, cioè un’espressione della propria personalità, oppure un godimento per gli altri, o, peggio ancora, un divertimento per alcuni privilegiati (come è stata per secoli). Egualmente se si considera l’arte come una copia della natura… oppure un racconto di sentimenti, sia con la parola sia con i suoni. Il senso vero dell’arte è tutt’altra cosa.” ( Giacinto Scelsi . Il sogno 101 ed. Quodlibet )


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